Spesso le acque di scarico sono sature di sostanze tensioattive (detersivi, syndet …) utilizzate sia per uso domestico sia industriale. In molti casi i tensioattivi sono scarsamente biodegradabili (la legislaziione vigente prevede che i detersivi siano biodegradabili almeno dell’80%) e formano sulla superficie dell’acqua un velo che ostacola lo scambio di ossigeno con l’atmosfera ed il passaggio di sostanze gassose quali, CO2, CH4, NH3, SO3, prodotte dalla decomposizione di materiale organico presente nell’acqua. Questa azione può compromettere l’ecosistema.
In Europa il consumo di tensioattivi contenuti nei detergenti per uso domestico ed industriale supera dimolto il milone e mezzo di tonnellate all’anno. In Italia è stato stimato che tale consumo si aggiri intorno alle 500.mila tonnellate/anno per il solo uso domestico.
Nelle zone costiere di molti paesi è stata segnalata la presenza di livelli significativi di tensioattivi ed è stato dimostrato il loro ruolo nel degrado della vegetazione. questo fenomeno è stato osservato soprattutto in corrispondenza di aree fortemente antropizzate adiacenti alle foci dei fiumi.
Il danno è dovuto sia all’azione combinata sale/tensioattivo sia alla azione diretta del tensioattivo sulle membrane cellulari e per l”azione solubilizzante delle cere epicuticolari. Questi effetti sono favoriti dall’effetto aerosol. (rif. Danni da tensioattivi sulla vegetazione litoranea dell’Italia meridionale)
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